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Mohamed ama più farsi chiamare Mario, come lo conoscono in via Datini e dintorni dove ha un negozio di parrucchiere. Del resto il suo accento egiziano ha una calata fiorentina molto marcata e a questa città dove vive da dodici anni è molto affezionato.
Una città che quando lui è arrivato l'ha aiutato e lui ora non dimentica.
E' il Corano che gli dice che dobbiamo avere il cuore grande e aiutare al bisogno chi ci è vicino, ma il cuore grande Mario ce l'ha a prescindere dalla sua religione perché quello che fa è davvero straordinario.
Ogni giorno va al supermercato vicino casa tre volte, riempie il carrello di beni di prima necessità, torna a casa e personalmente confeziona molti pacchetti-spesa che poi va sempre personalmente a consegnare a casa di persone bisognose che conosce in zona Piazza Gualfredotto e via Datini dove abita, ma anche a Sorgane dove ha vissuto alcuni anni fa.
Ha fatto anche una grande spesa al mercato ortofrutticolo e così di fatto, ha trasformato in questi giorni di emergenza la sua casa in un gigantesco magazzino per i più bisognosi. La Croce Rossa lo aiuta a consegnare i pacchetti perché lui non ha l'auto e si muove solo con una bicicletta. "Avevo comprato anche della carne e del pollo - racconta entusiasta Mario - ma poi i ragazzi della Croce Rossa mi hanno spiegato che i prodotti più deperibili è meglio non acquistarli".
Sembrerebbe una storia quasi comune in questi tempi - dato che per fortuna sono tanti volontari che girano per Firenze per aiutare chi meno ha - ma quello che fa di Mario una persona fuori dal comune è che tutto ciò che compra e poi regala a chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena è che lo fa coi soldi del suo portafoglio.
"Quando ho dovuto chiudere il negozio per l'emergenza avevo mille euro in tasca e inviata la metà come faccio sempre alla mia famiglia in Egitto ho deciso che ciò che rimaneva doveva essere suddiviso con chi ha bisogno. E' così che ho iniziato ad andare a fare la spesa al mercato e al supermercato e poi a confezionare i pacchetti - è entusiasta Mario quando prosegue - conosco chi ha bisogno personalmente. Sono felice di farlo, queste sono le cose che riempiono il cuore e che fanno bene a chi le fa".
E' infaticabile Mario nella sua attività del resto "avrei fatto davvero fatica a stare a casa in quarantena senza potermi rendere utile" e anche i vigili che in una sua uscita verso Sorgane lo hanno fermato per un controllo hanno capito e gli hanno solo suggerito di appoggiarsi ad un organizzazione come lui poi ha fatto.
"Ormai al supermercato mi conoscono e non mi fanno fare la fila. Cosa compro? Beni di prima necessità ed in ogni pacco metto sempre pasta, biscotti, farina, scatolame, latte".
Grazie Mario, anzi Mohamed perché vogliamo sottolineare il tuo nome vero dato che sei non solo uno splendido esempio di integrazione ma anche di rottura di schemi stereotipati.