
E sul lago di Bilancino si scopre che... .La cronaca effettuata dal geologo Braccesi, presente all'incontro. Ieri sera (martedì 13 ottobre), presso il circolo di Sagginale, si è svolto un incontro tra la popolazione e gli esponenti del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, dell’Amministrazione Comunale e della Regione. Oggetto dell’incontro, le opere previste per mettere in sicurezza idraulica l’abitato di Sagginale. Dopo l’evento alluvionale del febbraio 2014 infatti, gli incontri fra amministrazione e popolazione si sono fatti decisamente frequenti, in seguito alle pressanti richieste dei cittadini, sia per la manutenzione della Sieve, sia per la risoluzione dei problemi che portarono all’alluvionamento di oltre 50 famiglie. Tornando indietro al febbraio 2014, sembra (ed il beneficio del dubbio è d’obbligo) che l’esondazione ed il conseguente alluvionamento di Sagginale, sia stato causato da una gestione “disinvolta” di Bilancino, con una apertura della diga proprio nel momento di massima piena del fiume. Di quest’aspetto non ci sono notizie certe, ma da un’attenta analisi degli idrogrammi e da calcoli sui tempi di corrivazione, sembrerebbe proprio l’apertura della diga ad aver alluvionato la frazione borghigiana. Di questo me ne occupai al tempo... Ma come mai si è potuti arrivati ad una manovra tanto azzardata e quanto mai errata??? Come mai la diga non fu svuotata prima del tanto annunciato importante evento meteorologico??? Di chi è la responsabilità del gesto scellerato??? Domande che la popolazione si è fatta e ovviamente ha rivolto ai rappresentanti presenti alla serata. La risposta, a dir poco sconcertante, è che la Regione dovrebbe essere l’ente che prenderà in carico la gestione di Bilancino, ma ad oggi non è dato sapere quando. Ma la cosa ancora più incomprensibile è e che ad oggi non esiste un piano di laminazione della diga, quindi non esiste un piano per lo svuotamento di Bilancino che garantisca la mitigazione delle piene del fiume e non esiste un gestore unico per le emergenze. In pratica l’apertura viene fatta a “sentimento”, ma non si sa bene come, quando e da chi. Se non fossi stato presente alla serata, avrei pensato di essere preso in giro e che, ad oltre venti anni dalla costruzione di un’opera importante come una diga, costruita per laminare appunto le piene della Sieve, il primo piano da dover far rispettare sarebbe stato appunto il Piano di Laminazione. Altrimenti è come costruire una scuola, mandarci gli alunni, ma non avere i professori… Per cui in oltre venti anni ci siamo affidati al caso, o per chi è credente al Signore, ai Santi del Paradiso o agli Dei Pagani. Confidiamo comunque nell’operosità degli amministratori che ci hanno garantito al più presto la soluzione del problema. Finito lo sbigottimento generale, gli amministratori hanno illustrato le opere provvisionali che il Consorzio di Bonifica ed il Comune ha in previsione per la risistemazione del Fiume Sieve, sia per la manutenzione, sia per la riduzione del Rischio Idraulico. Per quanto riguarda la manutenzione sono previste una serie di scogliere a protezione degli argini, specialmente in zona dei pozzi dell’acquedotto dove il fiume sta erodendo gli argini, lavoro che verrà fatto rapidamente, con fondi sembra già disponibili. Per quanto riguarda la riduzione del rischio idraulico invece, sembra sia voglia progettare un by-pass per i torrenti che scorrono in destra idrografica della Sieve, intercettando i corsi d’acqua a monte dell’abitato di Sagginale, canalizzarli trasferendo l’acqua a valle del paese. La motivazione di tale opera è che, quando la Sieve è in piena, i corsi d’acqua laterali non riuscendo a scaricare, rincollino allagando il paese. A questa affermazione ha aleggiato fra la popolazione una perplessità fluttuante. Essendo presente la sera dell’alluvione ed avendo monitorato il fiume fin dal pomeriggio mentre lo vedevo crescere costantemente, ricordo benissimo la cronologia degli eventi ed anche se non sono un ingegnere idraulico, mi permetto di mettere in discussione quanto affermato dal Consorzio. Infatti con il fiume arrivato ad un certo livello sotto il Ponte d’Annibale, dai tombini delle fogne presenti nella zona più bassa del paese cominciò ad uscire acqua, sicuramente l’acqua della strada e dei pluviali delle case che non riusciva più ad essere smaltita dalla fogna stessa verso la Sieve. E man mano che il fiume cresceva, di pari passo cresceva il battente che fuoriusciva dalle fogne. Solo in seguito la Sieve esondò uscendo dagli argini a nord-ovest del paese con l’acqua che prima allagò i campi, poi oltrepassò la strada raccordandosi esattamente (effetto vasi comunicanti) con l’acqua già presente oltre la strada derivante dal rincollo delle fognature. Il Fosso di Corolla rimase negli argini fino a valle della Provinciale, mentre il fosso proveniente dalla Madonna della Febbre allagò la porzione prossima alla Sieve dei campi, ma tutto questo solo a Sieve esondata. A questo punto mi chiedo se sia veramente utile o per lo meno prioritario un by-pass dei corsi d’acqua secondari o se non sia più necessaria una risistemazione dei collettori fognari esistenti, perché ripeto, il primo metro di acqua entrato in casa ai sagginalesi, è stato causato dal rigurgito del sistema fognario. Consapevole del fatto che comunque, togliere acqua anche ai corsi d’acqua secondari, non possa che essere un beneficio, mi chiedo se quello del by-pass sia l’unica soluzione e se la realizzazione di idrovore possa essere il sistema più sicuro. Ricordo che le idrovore sono soggette a cattivo funzionamento e sono sovente causa di allagamento dei sottopassi. Non volendo fare “l’ingegnere idraulico dilettante”, come ha sottolineato ieri il Presidente del Consorzio di Bonifica, ricordo che a volte, ascoltare la popolazione può essere più risolutivo del miglior software di modellazione idraulica esistente e che convinzioni dettate dalla scienza ingegnerisica, spesso sono sovvertite dalla variabilissima realtà dei fatti. A buon intenditor ricordo che Edward Lorenz fu il primo ad analizzare l'effetto farfalla in uno scritto del 1963 preparato per la New York Academy of Sciences. Secondo tale documento, " un battito delle ali di una farfalla sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre"… Nella foto (in alto): i giardini di Sagginale allagati.
aurelio
Condivido in pieno quanto inviato alla vostra redazione da Guglielmo Braccesi circa le cause che hanno generato l'alluvione a Sagginale nel febbraio 2014 ed l'inutilit del progetto di bypass che non risolverebbe il problema.Di contro impegnare le risorse economiche in adeguata manutenzione ordinaria seriamente programmata e straordinaria all'occorrenza, della Sieve e affluenti, ridurrebbe le situazioni di pericolo per il nostro abitato. Inoltre opportuno, anzi assolutamente necessario provvedere a confrontarsi con i responsabili della diga di bilancino affinch si definisca in maniera certa sicura la tempistica del rilascio acqua senza pregiudicare la sicurezza delle persone di sagginale e loro abitazioni. Entrambe le situazioni coordinate dal Sindaco, responsabile dei propri cittadini, o i responsabili che lui stesso riterr opportuno. Una migliore e puntuale comunicazione tra gli enti preposti, Comune, Consorzio di Bonifica, Regione e
aurelio
Diga d'ora in avanti sar estremamente necessaria. Ringrazio ancora Guglielmo Braccesi per il suo accurato intervento. A disposizione.