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Al San Giovanni di Dio la visita della nuova Direzione aziendale

Nell’ospedale di riferimento di Firenze, Scandicci, della zona nord ovest e parte del Chianti. E polo di eccellenza per la chirurgia pancreatica.

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Il Direttore Mari con alcuni medici all'ingresso del Pronto Soccorso Il Direttore Mari con alcuni medici all'ingresso del Pronto Soccorso © Asl Toscana centro
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Un presidio importante e strategico, non solo ospedale del capoluogo ma per la sua particolare collocazione al confine tra Firenze e Scandicci, riferimento diretto anche per i vicini quartieri più popolosi di Firenze, oltre che per Lastra a Signa, Signa, Campi Bisenzio, parte del Chianti e della Val di Pesa, con un’utenza di centinaia di migliaia di persone.
Nell’ospedale San Giovanni di Dio, noto anche come Torregalli, ha fatto tappa ieri mattina la visita della nuova direzione aziendale che da settimane si sta spostando nelle strutture della Toscana centro per incontrare gli operatori.

La visita del direttore generale, Ing. Valerio Mari, del direttore sanitario, Simona Dei, del direttore amministrativo Valeria Favata e del direttore dei servizi sociali, Rossella Boldrini, è partita dal piano terreno dell’ospedale. Qui il direttore di presidio, Simone Naldini e il vicedirettore, Daniele Cultrera, hanno accompagnato il gruppo al Day Hospital oncologico, in endoscopia digestiva e in alcuni ambulatori specialistici. Tra i medici presenti anche il direttore del dipartimento Specialistiche Chirurgiche, Stefano Michelagnoli.

Al piano terra, la Direzione è stata accolta in Pronto Soccorso, dal direttore Gianfranco Giannasi. Si è parlato anche della progettazione definitiva del nuovo Pronto Soccorso che ha preso il via nella scorsa primavera con l’obiettivo di indire la gara di appalto e affidare i lavori per aprile del 2024.

Il cantiere si dovrebbe chiudere entro due anni, dunque per la primavera del 2026.  Il nuovo Pronto Soccorso di Torregalli troverà sistemazione in un nuovo edificio che sarà costruito sul retro dell’attuale ospedale: tre piani fuori terra e un piano seminterrato per circa 11mila metri quadri, di cui 4mila destinati al pronto soccorso. Spazi a sufficienza per oltre 50 mila accessi l’anno, con 36 posti di trattamento, sei ambulatori specialistici per i codici minori, un’area di osservazione breve intensiva con 12 posti letto ed una ad alta intensità da 5 posti letto.

Prima di salire ai piani superiori, il gruppo ha fatto un passaggio nel seminterrato presso il reparto di Radiologia, soffermandosi anche nei locali della radiologia interventistica, che nel periodo Covid ha avuto un ruolo strategico per le attività ordinarie non Covid, in integrazione con la radiologia del DEA. Insieme al servizio di endoscopia digestiva, quello della radiologia interventistica (e anche di chirurgia vascolare di cui l’ospedale è la sede per la centralizzazione aziendale), è un servizio continuativo a disposizione, in quanto requisito fondamentale per fare del San Giovanni un polo chirurgico di riferimento per il trattamento del tumore del pancreas.

Per questa patologia l’ospedale è stato individuato dal Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche quale polo di eccellenza specializzato per la Asl Toscana centro e per tutta l’area fiorentina. Referente del centro è il direttore della struttura di Chirurgia generale, Alessandro Anastasi, presente questa mattina durante la visita.

Al secondo piano dove è concentrata l‘attività chirurgica, i direttori hanno visitato il blocco operatorio con i due reparti di chirurgia programmata e gli ambienti, attualmente in fase di ristrutturazione, dedicati agli studi medici con le postazioni di lavoro dei chirurghi. E’ stato visitato anche il blocco operatorio del padiglione Leonardo da Vinci (quello di più recente realizzazione), con le due sale operatorie. Al 1° piano del Padiglione da Vinci, un passaggio è stato fatto alla Week Surgery e al Day Service.

Il blocco operatorio del padiglione Vespucci è stato in parte riqualificato dal punto di vista edilizio e impiantistico, con la realizzazione di 2 nuove sale operatorie di cui una in un’area high tech ad alta tecnologia con una sala operatoria ibrida multidisciplinare di ultima generazione, destinata a interventi chirurgici che usufruiscono di moderne attrezzature di imaging intraoperatoria, e una recovery room di recupero e osservazione post-operatorio con 6 posti letto a carattere intensivo.

La Direzione ha fatto visita anche al reparto di Medicina trasfusionale e a uno dei 6 reparti di Area Medica. Sono le Medicine a disposizione per i ricoveri dei pazienti di Medicina Interna - il numero più cospicuo - e delle altre Specialistiche mediche, quali la Cardiologia, la Neurologia, la Nefrologia e la Gastroenterologia.

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