12 APR 2025
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Sanità 4.0 in Mugello: al via investimenti da 50 milioni e nuovi modelli assistenziali

Romagnoli al Congresso della Medicina generale: “Le persone saranno le colonne delle nuove strutture, fondamentali per il futuro della salute territoriale”

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Una rivoluzione nella sanità territoriale del Mugello è ormai alle porte. Questa mattina, il Presidente della Società della Salute del Mugello, Leonardo Romagnoli, ha inaugurato i lavori del Congresso della Medicina generale a Borgo San Lorenzo, annunciando un piano di investimenti da 50 milioni di euro che, entro il 2026, porterà alla realizzazione di nuove Case di Comunità e all’ammodernamento dell’Ospedale.

“Il nostro ospedale sarà oggetto di importanti interventi, dalle centrali tecnologiche agli adeguamenti antisismici – ha spiegato Romagnoli – ma saranno le persone, e non solo le infrastrutture, a rappresentare le colonne portanti della sanità del futuro. La competenza e la collaborazione tra medici, infermieri e operatori sanitari sono il cuore pulsante del nuovo modello di assistenza territoriale. Ecco perché è fondamentale garantire il personale necessario”.

Durante il congresso, Marco Brintazzoli, Direttore della SDS Mugello, ha illustrato il progetto “Sanità 4.0”, che prevede un innovativo approccio alla presa in carico della persona fragile, integrando medicina generale, servizi territoriali e specialistici grazie all’uso di tecnologie biomediche, telemedicina e sistemi di telecomunicazione.

Il progetto partirà con l’arruolamento di 70 pazienti affetti da scompenso cardiaco, seguiti da:

  • un infermiere dedicato,
  • 15 medici di medicina generale,
  • specialisti (cardiologi, pneumologi e diabetologi),
  • l’utilizzo di strumenti avanzati come ecografi, elettrocardiografi e spirometri portatili,
  • un sistema di teleconsulto per valutazioni in equipe multiprofessionale.

Questa iniziativa si inserisce nel quadro degli investimenti PNRR destinati alla sanità territoriale, con particolare attenzione alle zone montane, spesso più fragili dal punto di vista dell’accesso ai servizi. “Sanità 4.0 è uno degli strumenti fondamentali per colmare questo divario – ha concluso Brintazzoli – e garantire che anche chi vive in aree meno centrali abbia diritto a cure tempestive, efficaci e vicine”.

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