Si chiama "Stop HPV" è il progetto per sensibilizzare sul papillomavirus.
ll papillomavirus umano, che si contrae di norma con l'inizio dell'attività sessuale, è causa del tumore al collo dell'utero. La vaccinazione rappresenta quindi un'arma efficace di prevenzione infatti la vaccinazione è completamente gratuita per tutte le ragazze residenti in Toscana in età compresa tra gli undici anni compiuti e i diciotto anni non compiuti, in quanto più esposte all'infezione.
La campagna è stata portata avanti da ottobre 2015 al novembre 2016 e vede impegnati 13 distretti italiani del Rotary International, con il patrocinio del Ministero della salute. In questo progetto rientra anche il finanziamento di una borsa di studio del Distretto Rotary 2071 (Toscana), che verrà assegnata a una ricercatrice dell'Ispo. La borsa di studio di 32.000 dollari, verrà finanziata dal Club Rotary Figline-Incisa (4.000 dollari) che è stato fondamentale in questo progetto, assieme allo stesso Distretto Rotary 2071 e alla Fondazione Rotary, che contribuiranno per i restanti 28.000 dollari. Il direttore dell'Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica), Gianni Amunni, ha individuato come assegnataria della borsa la ricercatrice Jessica Viti (vedi foto tra le risorse correlate), che per un anno andrà a Edimburgo, in un laboratorio di primaria importanza internazionale quale l'HPV Scottish Reference Laboratory; nel suo soggiorno scozzese, la borsista sarà seguita dal Rotary Club Portobello di Edimburgo.
"Ringrazio il Rotary per questo generoso contributo che servirà per affinare la diagnostica dell'HPV - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - Il rapporto tra il Rotary e le istituzioni del territorio è molto stretto e proficuo. Poco tempo fa abbiamo presentato un progetto finanziato dal Rotary per l'assistenza ai malati di Sla, il finanziamento che presentiamo ora si indirizza verso la ricerca. La Toscana è all'avanguardia in Italia, sia per gli screening con test HPV per le donne, che per la vaccinazione delle adolescenti. La borsa di studio di cui usufruirà la borsista dell'Ispo servirà ad accrescere la sua professionalità, lavorando per un anno in un centro strategico per lo studio dell'HPV, e riportando poi qui in Toscana i risultati dei suoi studi".
"Oggi il progredire della ricerca ha permesso di individuare un nuovo test molecolare, il test HPV, in grado di evitare un numero ancora maggiore di tumori rispetto al Pap test - informa il direttore di Ispo Gianni Amunni - Questa innovazione sta portando in questi anni a un cambiamento epocale nelle strategie di prevenzione del cancro della cervice uterina. La Toscana, con Ispo, ha avuto un ruolo fondamentale negli studi che hanno portato a queste scoperte. La possibilità per la nostra ricercatrice di studiare per un anno al centro di Edimburgo ci consentirà senz'altro di andare avanti con le nostre ricerche".
L'HPV (Papillomavirus) è la causa più comune di tumore al collo dell'utero (colpisce ogni anno 3.500 donne in Italia e 270.000 nel mondo). E' la prima causa di morte a livello mondiale, ma è anche l'unica forma tumorale che, se riconosciuta in anticipo, può essere curata. L'infezione da HPV è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale che si può contrarre anche con rapporti non completi. Il preservativo, che va sempre usato, non garantisce una protezione totale contro questo virus. Circa il settantacinque per cento delle persone entra in contatto con il virus HPV almeno una volta nella vita.
L'Italia è stata, nel 2008, il primo Paese europeo ad adottare una strategia vaccinale con la somministrazione gratuita del vaccinoa tutte le adolescenti fra gli 11 e i 12 anni. Con il progetto nazionale "Stop HPV", il Distretto 2071 del Rotary si propone di sviluppare iniziative di sensibilizzazione, per far sì che tutte le ragazze si vaccinino. e finanziare la ricerca, come nel caso della Toscana. Tutte le informazioni sulla vaccinazione contro l'HPV e l'elenco dei centri vaccinali HPV sulle pagine del sito della Regione Toscana.
La nostra regione ha avuto un ruolo chiave negli studi sul test HPV e nel contesto dei programmi organizzati di screening. E' stato accertato che lo screening con test HPV permette di ridurre del 60-70% l'incidenza dei tumori invasivi del collo dell'utero, rispetto allo screening con Pap test, con un intervallo tra due test di 5 anni anziché di 3.
Il Piano nazionale di prevenzione 2014-2018 prevede, per il programma di screening della cervice, l'introduzione del test HPV primario nella fascia di età 30-34, fino a 64 anni, in tutte le regioni entro il 2018. In Toscana due delibere del 2012 e del 2014 hanno già dato l'avvio allo screening con il test HPV per le donne dai 33 ai 64 anni, ogni 5 anni (nella fascia di età 25-33 anni lo screening viene fatto con il Pap test, ogni 3 anni).