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6 giugno 1608, muore Bernardo Buontalenti, architetto, ingegnere, scultore, scenografo e non solo...

Un genio eclettico del Rinascimento

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Villa di Artimino detta dei 100 camini Villa di Artimino detta dei 100 camini © Facebook
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Un talento eclettico e vulcanico, quello di Bernardo Buontalenti, fiorentino doc rimasto orfano  nel 1547, a soli 11 anni, a causa del crollo della casa paterna per via dello smottamento della collina di Costa San Giorgio. Un evento tragico che non solo conferma che la collina di Firenze "si muove" ma che segna la svolta della sua vita.
Il Granduca Cosimo I, infatti, in visita per verificare l’accaduto, rimane molto colpito dalla disperazione del bambino e lo accoglie alla corte ducale.

Bernardo viene così educato insieme a Francesco (figlio del granduca) e instaura con lui un rapporto che durerà tutta la vita, tanto da ideare una "capannuccia" mobile per divertirlo e confidargli in una lettera che sta facendo esperimenti per trovare il segreto alla base della porcellana orientale.

Diventato uno di famiglia per i Medici, Buontalenti sarà un personaggio chiave del manierismo fiorentino e del Rinascimento acquisendo sempre più esperienza e nozioni come scultore, pittore, miniatore, inventore di macchine, architetto civile e militare e realizzando un numero notevolissimo di opere che impreziosiscono la grandezza di Firenze e di tutta la Toscana.

Suoi i progetti per il Forte Belvedere, la grotta di Cupido nel Giardino di Boboli, la villa di Artimino (detta dei 100 camini), la villa La Petraia di Castello, la villa medicea di Pratolino, la villa di Poggio a Caiano; sua anche la facciata di Santa Trinita e numerose mura fortificate in molte città toscane e non (Pistoia, Grosseto, Prato, Livorno, Napoli).

Inscena inoltre per i Medici feste, spettacoli, commedie e  fuochi artificiali (per cui viene chiamato "Bernardo delle girandole" e considerato il padre dei “fochi di San Giovanni”).

Nell'ultimo periodo della sua vita, abita in un palazzetto di via Maggio, vivendo grazie alla pensione offerta dal Granduca, dato che, a causa della sua prodigalità, non ha gestito bene guadagni e successo.

Bernardo, secondo alcune narrazioni, è anche al centro di una contesa tutta fiorentina sull'invenzione del gelato (da cui trae origine la famosa “crema fiorentina” o “gelato buontalenti”, che ancora oggi possiamo gustare).

Appassionato di cucina, viene incaricato di preparare sontuosi banchetti per deliziare gli ospiti e in quelle occasioni presenta i suoi dessert a base di zabaione e frutta, che hanno un immediato successo.

Non era una novità, nella Storia, quella di abbinare ghiaccio e frutta e a Firenze il Ruggeri, macellaio dei Medici e cuoco per diletto, aveva già proposto un innovativo “sorbetto gelato” di acqua, zucchero e frutta, assai gradito specialmente da Caterina. Ma Bernardo, in occasione del matrimonio di Maria de’ Medici, fa un'aggiunta cruciale alla ricetta, l'uovo, rendendo il tutto più gustoso e cremoso.

Uno dei tanti motivi per cui ancora oggi possiamo essere grati a Bernardo Buontalenti 

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