
Dobbiamo dare atto a tutti gli organizzatori, amministrazione comunale in primis, ed ovviamente i componenti locali del P.S.I., di aver celebrato il 100°mo Anniversario (1922-2022), della cacciata da parte di un numeroso gruppo di uomini facenti parte del nascente partito fascista, del sindaco socialista Pietro Caiani (1881-1959), che era stato democraticamente eletto nelle elezioni del 1921.
I relatori sono stati presentati dal Vice Sindaco Cristina Becchi con il saluto del presidente del consiglio comunale Laura Taronna, dell’assessore Regionale Massimiliano Pescini e con il coordinamento di Ilaria Ontanetti, (presenti anche due scolaresche del “Giotto Ulivi e del “Chino Chini” con i loro docenti). Si trattava di personaggi molto conosciuti nel campo istituzionale, storico, amministrativo, sindacale e giornalistico; che hanno portato il loro significativo contributo con particolare attenzione ad un preciso periodo storico della nostra Italia, che va dalla seconda metà dell’800 al dopo guerra dell’ultimo conflitto mondiale del 1940/45.
Sarebbe impossibile ricordare tutti gli interventi, ma la cronaca ci impone di ricordare in ordine cronologico la relazione di Massimo Biagioni (ma perché Bruno Becchi storico personaggio del PSI mugellano non è stato invitato?), sulla vita e sulla storia di Pietro Caiani; Fabio Bertini, la Società ed economia nel Mugello dalla fine dell’800 al fascismo; Antonio Margheri, gli esordi, la Grande Guerra e lo sviluppo del movimento socialista in Mugello; Matteo Baragli, il movimento cattolico, partito popolare e leghe bianche nel Mugello; Felice Bifulco, un significativo video con immagini fotografiche e iconografiche del ventennio; Giulia Barbugli, i risultati elettorali dopo la prima guerra mondiale; Adriano Gasparrini, i socialisti al governo dei comuni e il problema dei bilanci; Leonardo Romagnoli, la Marcia del Fascismo mugellano.
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Diciamo subito che tutte queste storie ormai le sapevamo a memoria, dopo per 50/60 anni aver studiato e letto quel che è avvenuto in quel periodo sopracitato, anche perché facciamo parte del comitato del Mugello sui valori Risorgimentali, ma ad ascoltare (bellissimo l’intervento di Fabio Bertini), altre voci, altri fatti, altri episodi, altre storie, si allarga notevolmente il sapere e il conoscere.
E anche se in questo convegno non sono state citate le violenze dei “massimalisti”, molto prima delle violenze fasciste, basta sfogliare il Messaggero del Mugello, l’Appennino Toscano, il Corriere Mugellano, o i verbali giudiziari dei tribunali e delle Preture, per venire a conoscenza quello che dovettero subire i sacerdoti, i religiosi (Padre Massimo da Porretta fu umiliato e picchiato a Sant’Agata nel 1911), e i componenti dei partiti avversari, segnatamente i popolari, etc, etc. Da scrivere un libro.
Ma tant’è, anche questa è storia e non può essere cancellata e loscriviamo senza paure ne timori reverenziali per nessuno, altrimenti tradiremo la storia, che fa come l’olio poichè torna sempre a galla a raccontarci altre storie e altre verità.
Pietro Caiani dunque, a 63 anni dalla morte, ha ricevuto dal suo paese natio, una emozionante attestazione e il libro che sarà stampato, grazie anche al contributo dello scrivente di queste note, è il suggello di una vita spesa davvero bene, come scrisse su La Nazione nel 1963 Amilcare Giovannini.
Foto nella foto in galleria: I relatori; da sinistra Paola Poggini, Fabio Bertini, Antonio Margheri, Giulia Barbugli, Massimo Biagioni, Matteo Baragli, Cristina Becchi, Laura Taronna,Adriano Gasparrini, Leonardo Romagnoli, Felice Bifulco.
(Foto I. Ontanetti – Archivio A. Giovannini)