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Il personale della sicurezza cibernetica di Firenze protagonista di un operazione nazionale di pirateria informatico-televisiva

Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale del capoluogo etneo, avviate dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania...

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Sgominata banda dedita alle truffe informatico-televisive Sgominata banda dedita alle truffe informatico-televisive © Foto di u_tu0otx0ph2 da Pixabay
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Il personale specializzato del centro operativo della sicurezza cibernetica della Polizia Postale di Firenze è stato protagonista di un importante operazione anti pirateria informatico-televisiva che ha portato a indagare 48 persone residenti in varie parti del territorio nazionale da parte della Procura di Catania sui flussi “illegali” delle Iptv e dei siti di live streaming delle più note piattaforme televisive.
L’operazione contro la pirateria televisiva, condotta dalla polizia e coordinata dalla Dda della Procura di Catania come si legge dalle pagine di Tp24 scattò il 19 dicembre dello scorso anno. Adesso, l’ufficio inquirente ha notificato l’avviso conclusione indagini preliminari.
Un atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
Diversi i Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale, fra cui gli uomini e le donne specializzati di Firenze, che sono stati impegnati in numerose perquisizioni e sequestri sull'intero territorio nazionale nei confronti dei presunti appartenenti a una associazione a delinquere transnazionale che avrebbe avuto profitti mensili per svariati milioni di euro. 

Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale del capoluogo etneo, avviate dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania con il diretto coordinamento del Servizio polizia postale di Roma hanno permesso di delineare "l'esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico secondo ruoli distinti e ben precisi e con promotori distribuiti sul territorio nazionale e all'estero, avente come finalità la costante distribuzione, a un elevatissimo numero di utenti, in ambito nazionale e internazionale, di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive quali ad esempio Sky, Dazn, Mediaset, Amazon prime, Netflix, attraverso il sistema delle IPTV illegali, con profitti mensili per svariati milioni di euro".

Le presunte condotte illecite, sottolinea la Dda di Catania, sono state "consumate in un lungo arco temporale e sono state interrotte grazie all'operazione in corso". Per eludere le indagini, gli indagati, contesta la Procura, avrebbero "fatto uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi" che sono stati utilizzati anche per l'intestazione di utenze telefoniche, di carte di credito, di abbonamenti televisivi e noleggio di server. Scoperta la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi fruibili anche attraverso numerosi siti illegali di "live streaming".

Gli indagati sono residenti tra Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno, Bari e Marsala.
A loro, la Procura etnea contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico, frode informatica.

L’indagine, che ha visto protagonisti gli speciali della Polizia Postale oltre che di Firenze di Reggio Calabria, Torino, Napoli, Bologna, Roma e Bari, ha consentito di inibire il flusso illegale delle Iptv e dei siti di live streaming.

 

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