OK!Firenze

Scuola & Web. Mugello Protagonista

  • 200
Scuola & Web. Mugello Protagonista Scuola & Web. Mugello Protagonista © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Il progetto “GIRLS CODE IT BETTER” (un progetto europeo di importanza strategica per l’orientamento formativo sulle pari opportunità) vede come prima adesione in Toscana l’Istituto Comprensivo Scarperia San Piero a Sieve. A seguire la nota descrittiva del progetto.

Il è un percorso formativo, chiamato club, destinato a ragazze delle scuole secondarie di primo grado attraverso il quale viene sviluppata la competenza progettuale con la creazione di siti web, app e videogame, robot. Inoltre vengono modellati prodotti stampati in 3D.

Troppo spesso le ragazze scelgono percorsi formativi di scarso appeal per il mercato del lavoro. Si avvicinano con difficoltà alle professioni STEM (science, technology, engineering and math) con la falsa credenza di non essere portate.

Il progetto, che inizia questa settimana, è già attivo in alcune scuole della Lombardia e dell’Emilia Romagna e l’Istituto di Scarperia San Piero a Sieve è il primo della Toscana ad attuarlo.

Il metodo usato favorisce una didattica attiva, centrata sulla studentessa e capace di promuovere le abilità di vita, le cosiddette life skill, basate su un solido pensiero costruttivista-costruzionista. La project Based learning è la metodica di elezione in cui sono essenziali approcci cooperativi, un utilizzo cosciente delle tecnologie orientate al processo più che al prodotto.

Il percorso, molto intenso, nell’aula di informatica, consiste in 16 incontri settimanali di tre ore ciascuno, guidati da due operatori:

un coach, cioè un insegnante esterno alla scuola esperto in PBL- Project/problem based Learning in compresenza con un maker;

un maker cioè un tecnico programmatore informatico capace di sviluppo di softwere, artigiano digitale che sosterrà le ragazze per l’aspetto tecnico-strumentale che le farà avvicinare al mondo della creazione tecnologico.

Inoltre tre docenti della scuola, due di matematica e uno di tecnologia che svolgono la funzione di tutor si sono formati a Bologna per poter monitorare e seguire il percorso delle ragazze dall’interno.

La formazione GIRLS CODE IT BETTER destinata a 25 ragazze, si configura per l’Istituto comprensivo Scarperia San Piero a Sieve come un arricchimento dell’offerta formativa della scuola nell’accezione di Centro Civico, aperta anche in orario extrascolastico.

Programmare e costruire, magari usando una stampante 3D: «Girls code it better» é un progetto che avvicina le giovanissime alla tecnologia con un approccio pratico e divertente si rivolge alle studentesse delle scuole medie, creando negli istituti che aderiscono all'iniziativa un club di ragazze che si mettono in gioco per imparare a usare il computer, programmare, progettare e disegnare con strumenti digitali. E anche realizzare nuovi oggetti entrando nei FabLab per produrli. Tutto avviene con la guida di un insegnante e di un maker, formati e retribuiti dai promotori del progetto, che coinvolgono le ragazze in un percorso di 45 ore. L'iniziativa non ha costi per gli istituti coinvolti, a cui viene chiesto solo di mettere a disposizione spazi e aule di informatica.

Le 150 ragazze di 17 scuole in Lombardia e in Emilia Romagna che nell'anno scolastico 2014/2015 hanno partecipato a «Girls code it better » hanno scatenato creatività e capacità. I lavori realizzati vanno dallo zainetto con pannello solare per ricaricare lo smartphone al bidone "intelligente" per riciclare correttamente gli avanzi e i rifiuti della mensa scolastica, dalla campagna video online contro il bullismo alla coperta interattiva che permette di accedere con dei Qr code a una app sul tema della multiculturalità, creata con l'aiuto dei compagni provenienti da altri Paesi.

E' importante raggiungere le ragazze quando hanno undici, dodici anni e il loro percorso di studi non è ancora stato indirizzato. Dopo può essere toppo tardi per aiutarle a prendere in considerazione la tecnologia e le materie scientifiche, superando il pregiudizio secondo cui le donne non sono adatte a questi studi. Oggi le ragazze usano la tecnologia, ma non sanno che possono crearla e fare in modo che serva a rispondere ai loro bisogni o a risolvere problemi. Questo è un grave danno. Perdere le giovani significa impoverire il nostro futuro e la capacità di innovazione, e non aiutarle a trovare occupazione da grandi.

Cliccando qui è possibile scaricare la presentazione del progetto.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a