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l Consorzio dei Colli Fiorentini presenta vinum fiorentinum 2022 sotto il segno del Sagittario

Il vino di Firenze.

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Un momento delle degustazioni Un momento delle degustazioni © Barbara Tedde
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Testo e foto di Barbara Tedde – L’anteprima de Il Vinum Fiorentinum – Il Vino di Firenze – ha visto la sua entrata in scena per il secondo anno consecutivo in una cornice davvero suggestiva.
L’evento, svoltosi lo scorso primo dicembre in collaborazione con Vetrina Toscana ed i comuni appartenenti alla denominazione del Chianti Colli Fiorentini, ha visto il suo palco in uno splendido scenario rinascimentale, il Salone Brunelleschi, corpo di fabbrica dello Spedale degli Innocenti in Piazza Santissima Annunziata a Firenze, progettato dall’omonimo architetto nel XV secolo.
 

Sotto il segno del Sagittario

Una giornata sotto il segno del Sagittario, la figura mitologica dello zodiaco rappresentata da metà uomo e metà cavallo, calzante a pennello con l’identità del vitigno principe chiantigiano, il Sangiovese, il cui vino si presenta in duplice identità: rude e un po’ snob.
Un vitigno dalle origini contese tra Toscana e Romagna, il Sangiovese è il vitigno più diffuso in Italia, palesando le sue massime espressioni in Toscana, in Romagna ed in Umbria.
L’etimologia del nome pare derivi da Giove. Giove è il più grande dei nostri pianeti e governa il Sagittario, segno della giustizia, ed è proprio da Giove che deriva il nome Sangiovese, ovvero il Sangue di Giove (Sanguis Jovis).
Il sangiovese è il principe del Chianti, areale vasto e difforme per morfologia e clima.
Il Chianti Colli fiorentini è insignito dal titolo Vino di Firenze dal 2022, a ricordare che un tempo le vigne si trovavano a ridosso del centro storico.
Oggi all’interno della città di Firenze, i produttori si contano sulle dita di una mano – “Villa Le Piazzole”, a
soli tre chilometri da Ponte Vecchio e “Vigna Michelangelo” ai piedi dell’omonimo Piazzale, proprietà acquisita da Donne Fittipaldi nel 2021 e che entrerà in produzione nel 2025.
Cambiano le cose nei dintorni della città, dove nei comuni limitrofi aumentano gli ettari vitati ed il numero di produttori, un processo nella produzione vinicola che in Toscana sembra non fermarsi.
Sono circa 610 gli ettari vitati nel Chianti Colli Fiorentini, in un’areale dalla morfologia e dal clima simili tra loro ed un’altitudine che varia dai 50 ai 350 m slm. L’esigenza di una suddivisione in sottozone del Chianti nasce già nel 1932, quando la Commissione Dalmasso – agronomo di fama internazionale nato alla fine dell’Ottocento – decreta il Chianti Colli Fiorentini territorio identitario e distintivo, sorte che ebbe anche il Chianti Classico con il medesimo decreto del 31 luglio 1932 che ne vide il suffisso Classico alla genericità del nome Chianti.

 

Il vino di Firenze

Il consorzio Chianti Colli Fiorentini è nato nel 1994 e a tutt’oggi è composto da 27 soci ed in sala Brunelleschi, in occasione dell’evento, erano presenti 13 aziende: Fattoria di Fiano di Certaldo, Fattorie Giannozzi di Barberino Tavarnelle, Poggio al Chiuso – Tavarnelle in Val di Pesa, Cantina Sociale Colli Fiorentini – Montespertoli, Castello di Poppiano Guicciardini – Montespertoli, Marzocco di Poppiano – Montespertoli, Tenuta San Vito Montelupo Fiorentino – Fattoria San Michele a Torri – Scandicci, Castelvecchio – San Casciano in Val di Pesa, Azienda Agricola Lanciola – Impruneta, Azienda Agricola La Querce – Impruneta, Azienda Agricola Malenchini – Grassina, Torre a Cona – Rignano sull’Arno.
Il territorio del Chianti Colli Fiorentini coinvolge i comuni che abbracciano la città di Firenze da sud-ovest a sud-est da Montelupo Fiorentino fino a Fiesole passando per Lastra a Signa, Scandicci, Impruneta, Bagno a Ripoli, Rignano sull’Arno e Pontassieve, con tre propaggini che scendono verso sud e che comprendono rispettivamente ad ovest i comuni di Montespertoli, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa fino a Certaldo e Barberino Val d’Elsa; più ad est, Incisa e Figline Val d’Arno e all’estremo est una
stretta fascia di territorio da Pelago a Reggello.

 

La prova d’assaggio

In degustazione seduta con servizio dei sommelier FISAR, i 45 assaggi di vini rossi e 9 di Vinsanto hanno espresso come il Chianti Colli Fiorentini si stia ben muovendo nel mare magnum dell’areale del Chianti. L’annata 2022 ha generalmente soddisfatto con accenti tipici del vitigno: freschezza e tannini – talvolta un po’ irruenti – ed una complessità snella e piacevole.
Le annate precedenti – dalla 2016 alla 2019 – hanno avuto momenti altalenanti: alcuni assaggi un po’ in fase discendente, altri ancora in buona vigorìa.
Presso i banchi di assaggio hanno spiccato il Canaiolo in purezza e gli IGT che hanno innescato belle curiosità, facendosi notare per originalità e grande piacevolezza.
Il pubblico di appassionati e curiosi si è divertito davanti ai produttori che non si sono tirati indietro nelle appassionate descrizioni dei vini e della propria azienda.
L’atmosfera si è arricchita con prodotti tipici e piatti della gastronomia toscana, terminando con il tipico castagnaccio, il dolce di farina di castagne.
L’organizzazione a cura di Vetrina Toscana è stata, come sempre, impeccabile. E allora, buona vita al Vino di Firenze, l’oroscopo per il Sagittario vedrà bei cambiamenti per l’anno prossimo, in primis una grande franchezza, volta non solo alla produzione dei vini ma anche ad uno spirito di gruppo più intenso, nonostante il DNA toscano sembra da sempre esserne carente.

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